giovedì 8 gennaio 2015

agnese valle - lasciare riposare (2014)

agnese valle è una musicista che ha all'attivo esperienze di rilievo, sia come clarinettista di francesco de gregori, che attraverso la partecipazione a spettacoli teatro-musicali diretti da registi quali pippo del buono e francesca comencini.
lo scorso aprile ha pubblicato il suo primo album anche oggi piove forte. tredici canzoni in cui agnese, scrivendo a quattro mani con "l’amico, collega e maestro" stefano catozza, ha raccontato le principali tappe della sua giovane vita: dagli anni del conservatorio alle esperienze in orchestra, dagli ascolti personali fino alle osservazioni riguardanti il mondo che la circonda. dal punto di vista musicale il disco spazia fra il pop ed il cantautorale. particolarmente curato negli arrangiamenti, con ampie sessioni di archi, chitarre e pianoforte, si caratterizza anche per la presenza di tre interludi strumentali. una scelta, quest’ultima, scaturita sia dalla voglia di dare spazio alla “seconda voce” di agnese, il clarinetto, che di fotografare momenti vissuti al di fuori dello studio di registrazione.
 
nella convinzione che la musica non debba solo preoccuparsi di se stessa, bensì partecipare al contesto storico e alla vita del proprio paese, la musicista è supporter della campagna “operazione fame”. ideata dall'organizzazione internazionale actionaid, l’iniziativa ha lo scopo di promuovere il diritto al cibo in italia e nel mondo, prevedendo anche un programma di educazione per evitarne lo spreco.
questo sostegno si è concretizzato con la realizzazione, per la regia di roberto maria nesci, di un videoclip del singolo lasciare riposare. protagonisti della tavolata sono i colori bianco e rosso dell'organizzazione internazionele, il cucchiaio bucato simbolo della campagna, l’attore lino guanciale e alcuni giovani allievi della scuola di musica romana in cui agnese insegna. un testo che, con “leggero” ottimismo ed arguta ironia, attraverso la formula della ricetta di cucina, fornisce personali istruzioni per l’uso nelle relazioni umane. nella metafora, imparare insieme un uso diverso e ”più giusto“ degli ingredienti, permette così di acquisire un modo più consapevole di “nutrire“ se stessi e gli altri…




[grazie ad ellebi per il grande aiuto]

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