giovedì 30 ottobre 2014

lucio corsi - le api (2014)

“sbucato fuori come un fungo dopo che ha piovuto” dalla sua maremma toscana che ha lasciato lo scorso anno per raggiungere milano, lucio corsi è un giovanissimo (ventun’anni appena compiuti) e promettente cantautore. ha iniziato a suonare la chitarra a 13-14 anni e da lì non ha più smesso. vetulonia dakar è il suo ep d’esordio che, nel titolo, propone un’inedita associazione fra le sue grandi passioni: i motori e la musica. parafrasando la famosa “parigi-dakar” infatti, lucio, identifica così l’inizio della sua avventura discografica partita dalla provincia di grosseto (vetulonia appunto). un disco composto da 5 cinque canzoni che durano in tutto solo 12 minuti, arrangiamenti essenziali e chitarra acustica sempre in primo piano. quello che colpisce è l’originalità dei testi, in cui anche la metrica viene utilizzata in modo del tutto personale. con linguaggio verace, poetico, ironico e surreale raccontano un mondo rurale, che è poi quello delle origini di lucio, popolato da animali e creature che sembrano uscite da una fiaba (come l‘uomo con le gambe di cocomero protagonista del pezzo omonimo). 
nell'attesa, a breve, dell’uscita del primo album, prodotto da federico dragogna dei ministri, facciamo un giro sulla "macchina gialla" di lucio, nel video del brano le api. un approccio classico all'ascolto di questa canzone potrebbe lasciare perplessi, in quanto non offre una forma narrativa che racconti una storia. la forza del pezzo, in effetti, accanto alla maturità interpretativa non usuale in un ragazzo di questa età, risiede nella scelta di rappresentare, in musica, istantanee fotografiche di vita apparentemente scollegate fra loro. lasciarsi andare all'ascolto di un pezzo solo in apparenza “senza capo né coda”, tornando così in contatto con la parte più istintiva e sbarazzina di noi, potrebbe anche rivelarsi un ottimo esercizio per rimanere “diversamente giovani”…

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