lunedì 10 novembre 2014

letlo vin - rusty world's seeds (2014)

è un cantautore che viene dalla provincia, che ha scelto di non rivelare la propria identità ricorrendo ad un nickname, letlo vin, dal quale già trapela un animo sensibile. infatti, con un gioco di parole che richiama la lingua inglese, questo appellativo si può leggere “let love in”, ovvero “lascia entrare l’amore”. folgorato a 13 anni dal rock’n’ roll, letlo ha iniziato a suonare la chitarra elettrica e ad esibirsi facendo parte di innumerevoli gruppi. il passaggio da un’adolescenza tardiva all'età adulta è avvenuto in modo molto brusco: una persona che suonava con lui da dieci anni, con la quale condivideva la vita oltre alla musica, ha “fatto… quel che ha fatto”: si è suicidato.
dopo questo episodio letlo si è ammutolito e non ha più suonato per quattro anni. nel contempo, però, ha sentito l’urgenza di scrivere cose che “gli uscivano da dentro”, suo malgrado. lo ha fatto nella solitudine della propria casa, accompagnato da una chitarra acustica, mascherando il dolore e le sensazioni molto intense che provoca grazie al “filtro” della lingua inglese, che conosce fin dalla più tenera età. è nato così, in modo del tutto viscerale e spontaneo, il disco songs for takeda (il compagno di musica scomparso era un grande appassionato della cultura giapponese e takeda, appunto, era il soprannome con cui veniva chiamato dagli amici). 

si tratta di un concept album in cui le canzoni si susseguono narrando la vicenda umana di takeda come fossero i capitoli di un libro. per quanto riguarda la parte musicale letlo ha “semplicemente suonato ciò che è anche il frutto di quello che ha ascoltato”, vale a dire artisti come johnny cash, leonard cohen, bruce springsteen, nick cave, van morrison, fino ai più recenti mumford & sons, the decemberists, bon iver, wilco e iron & wine. 
il primo singolo e video estratto dall'album è rusty world’s seeds. una struggente ballata resa ancora più intensa dalle immagini contrapposte che la raccontano: da una parte un “piccolo uomo” di cinque anni, dallo sguardo profondo e malinconico che in una luminosa giornata estiva esplora in solitudine, con innocente curiosità, la natura di campagna e una cascina abbandonata. dall’altra, il suo alter ego, diventato grande, vaga, altrettanto solo, in un paesaggio invernale innevato in cui la luce del sole, a tratti, perde di luminosità. nel finale, quel volgersi indietro del bambino fissando qualcosa d’ignoto e la corsa che ne segue, sembra quasi essere il tentativo di sottrarsi alla consapevolezza che il passaggio all'età adulta non potrà essere indolore…
rusty world’s seeds 
rusty world’s seeds 
i cannot blame you 
rusty world’s seeds 
i won’t forgive you 
i feel like fire 
extinguished by a liar 
like a flat tyre 
exploded in the sahara 
mother earth 
have you ever bothered me? 
mother earth 
have you ever seen me? 
rusty world’s seeds 
i won’t forget you 
i say bye bye
i suddenly kill you
like a black friar
walking on a wire
like a twin tower
the fourth floor’s on fire
mother earth 
have you ever bothered me? 
mother earth 
have you ever seen me? 
mother earth 
have you ever bothered me? 
mother earth 
have you ever seen me?           





foto di andrea furlan
grazie ad ellebi per il grande aiuto

Nessun commento:

Posta un commento