sabato 30 novembre 2013

alessandro fiori - mi hai amato soltanto (2013)

alessandro fiori nasce ad arezzo il 06/06/76. si appassiona da subito agli studi musicali ed impara a suonare violino e pianoforte. a 14 anni già comincia a scrivere canzoni accompagnandosi con la chitarra del padre prima e col pianoforte poi. si diploma all'accademia d’arte drammatica piccolo teatro città di arezzo. il suo è un percorso artistico variegato che, nel corso degli anni, fra gli altri, lo porta a fondare nel 1999 i mariposa, con i quali ha all’attivo 9 dischi e più di 400 concerti, abbandonati a fine 2011 per potersi dedicare alla sua attività di solista. 
dal 2007 stringe un sodalizio artistico con alessandro “asso” stefana (chitarrista con vinicio capossela, mike patton) e lavora come insegnante di teatro nelle scuole elementari del mugello. viene in seguito ospitato in veste di violinista da alcuni colleghi musicisti come andrea chimenti e paolo benvegnù. contemporaneamente si dedica anche alla pittura e alla scrittura di poesie e racconti. ad oggi ha pubblicato tre album come solista, di cui questo dolce museo del 2012, ad inizio ottobre è risultato fra i finalisti delle targhe tenco 2013. si tratta di undici racconti di vita condivisi con vena poetica delicata e minimalista. il tutto accompagnato da una musica altrettanto essenziale, in cui violini, chitarre e  batterie  si affiancano in sinergia alle tastiere. 
ad un anno dall’uscita, per la regia di francesco faralli, è stato pubblicato il primo video estratto dal disco, relativo al brano mi hai amato soltanto. il testo alle prime righe, rischia di allontanare, per le particolari immagini rappresentate: "ti tocco di spalle con dita gialle del fumo, ti guardo l'intera figura con occhi stanchi del fegato adoperato…" ma è solo un momento, proseguendo nell'ascolto, la melodia electro-ipnotica e l’interpretazione del tutto personale di alessandro, rendono ogni parola veramente penetrante…
mi hai amato soltanto
ti tocco le spalle
con le dita gialle del fumo
ti guardo l’intera figura
con gli occhi stanchi del fegato adoperato
e lo faccio con riverenza
col timore di fare una brutta figura
come se avesse data di scadenza
il tuo avermi accettato
e intanto mi domando
perché quello schianto mi ha salvato?
mentre tu mi hai amato soltanto
ti scrivo un disco strepitoso
tutto per te
ma tu non ascolti roba in italiano
e mi accompagni sul tuo letto
anche se sono il vincitore
mi sento un esoscheletro vuoto
di riccio di mare ma non te lo dico
e nel frattempo ti continuo ad amare
non mi sento nessuno ma me lo tengo per me
e continuo a toccarti le spalle
con le dita gialle del fumo
e intanto mi domando
perché quello schianto mi ha salvato?
mentre tu mi hai amato soltanto

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