venerdì 14 dicembre 2012

zibba - asti est (2012)

come il suono dei passi sulla neve è il quarto disco di zibba e almalibre, che lo scorso 8 dicembre ha ritirato la targa tenco come miglior album dell'anno. 
recentemente zibba ha anche ricevuto il premio indie music like come artista indipendente più trasmesso negli ultimi cinque anni dalle radio italiane. contemporaneamente all’attività con gli almalibre, il cantautore partecipa ad altri progetti: scrive musiche per gli spettacoli teatrali comedian blues e camilla, interpretati dal gruppo comico i turbolenti, e diventa anche attore in all’ombra dell’ultimo sole, musical ispirato al mondo di fabrizio de andrè.
asti est, nuovo singolo e video, è dedicato all’omonimo casello autostradale per quelli che ad asti ci arrivano dalla liguria. musicalmente è un omaggio a stevie wonder, arricchito dalla voce di eugenio finardi. l’ho scritto in un pomeriggio caldo nella casetta nel bosco di marrone quando fugge, al secolo massimo lepre, cantautore astigiano nonché mio amico" (zibba)
il video è stato girato tra sassello e pontinvrea, in provincia di savona, per la regia di michele delucis.

asti est
sette amori per sette villani
cinquantamila ornamenti papali
festa dei tavoli in legno
fine del mondo domani ad un metro da qui
passavoce che passoparola
dammi lingua e mutande viola
pesto e vitello crudo di misto
di razze e di fisionomie da città
muoviti non c'è più tempo
dove hai messo il vento? Svengo
guaivo e lei non era qui
ho un orizzonte nuovo
che mi ricorda un po' il perché
fuori hai più freddo di me.
non è luna che piange il sole
non è un fatto di erezione
fra l'odore di cane, di menta
e di fiori cresciuti lontano da qui
passa l'acqua per chi ne vuole.
tette nude e facce buone
gira la favola della cascina nel bosco
coda di rospo e muri di mosto
atterra le grucce e i pensieri
e dove cazzo eri, ieri
morivo e tu non eri qui.
ho un tatuaggio nuovo
che mi ricorda un po' il perché
fuori hai più freddo di me.
non v'è pace se non v'è intenzione
non è l'osso che resta al padrone
niente stelle per chi non ha petto
e romanzi sbagliati ma scritti per se.
quattro lire per buone ragioni
a cavallo di gechi e ciccioni
dalla casa al fagiolo
spunta del fumo dal tetto che sia desinare
ma versane sol due bicchieri
sono stato bene, ieri
morivo e tu non eri qui.
ho un mal di capa nuovo
che mi ricorda un po' il perché
fuori hai più freddo di me.

Nessun commento:

Posta un commento