martedì 28 giugno 2011

musica nuda @ letteraltura, arena di verbania 25/06/11 - una serata magica!


un sabato sera, in un'arena in riva al lago, può trasformarsi in magia, se sul palco salgono petra magoni e ferruccio spinetti.
la loro è davvero musica nuda, spogliata di ogni strumento per andare alla sua essenza e scovarne il significato più profondo, attraverso l'esaltazione del silenzio nella musica e della musica nel silenzio. rimane solo la melodia della voce ed il ritmo e l'armonia del contrabbasso. 
un progetto nato otto anni fa dal fortunato incontro di due professionisti, un lavoro in continua evoluzione, che spazia dal soul al pop, dal jazz alla musica d'autore, dal rock alla classica.
se i primi dischi nascevano con l'idea di reinterpretare brani già noti, in questo ultimo lavoro, le cover sono solo tre. gli altri brani sono scritti dai due artisti con l'aiuto di altri autori, nonchè amici (pacifico, max casacci, pasquale ziccardi, luigi salerno, al jarreau, etc.).
complici, il nuovo album che stanno portando in tour, è il manifesto del loro modo di condividere la vita artistica, dove ogni traccia è un viaggio nel nostro immaginario da godere ascoltando ogni minima sfumatura.

io, che ho tanto apprezzato il loro lavoro in studio, non posso che testimoniare quanto sia magico ascoltarli da vivo, magari al tramonto, sulla riva di un lago.
lei, cantante pisana frenetica dotata di un'estensione vocale strepitosa e lui, contrabbassista casertano serafico, che colora l'atmosfera toccando in modo sublime le corde del suo contrabbasso. 
contaminazioni tra i generi, atmosfere ora intime ora scatenate, perfetta fusione tra i due artisti sul palco sia musicalmente che umanamente.
il tempo scorre veloce seppure sospeso in una dimensione irreale e spesso ci si trova a chiudere gli occhi, per ritrovarsi dentro ad una piacevole vertigine.
tra siparietti in stile vianello-mondaini e richieste del pubblico si arriva all'epilogo che tutti vorremmo rimandare all'infinito.
ma è giusto così, petra e ferruccio devono dispensare emozioni in giro per tutta europa, non possono fermarsi sulla riva occidentale del lago maggiore.


grazie a francesco ferrazzo per le foto


musica nuda su facebook

martedì 21 giugno 2011

ANIMAls - fumetti, storie, la vita e nient'altro

oggi, primo giorno d'estate, sono tornato sotto il grande platano.
il vento spostava le foglie e gli uccelli cantavano, come sempre.
io leggevo animals.

non sono particolarmente appassionato di fumetti ma animals mi ha incuriosito fin dal primo numero, nel maggio 2009. si tratta, appunto, di una rivista di fumetti, diretta da laura scarpa ed edita dalla coniglio editore, ma anche di racconti, interviste ed articoli, rubriche ed immagini.
il magazine si rivolge, oltre agli abituali lettori del genere, ad un pubblico non specializzato, ma aperto ad una nuova forma narrativa, colta e attenta alla realtà. 
numerosi sono gli autori, gli scrittori e gli illustratori che si sono avvicendati in questi primi due anni di pubblicazione, tra gli altri ricordo gipi, mattotti, bacilieri, mannelli, toffolo, scòzzari, makkox, david b, trondheim, vivès, lega, panaccione, vinci, tuono pettinato...
animals si occupa soprattutto della realtà e del presente, ed accanto ai fumetti, ci sono racconti di scrittori importanti, italiani e stranieri.
interviste e articoli affrontano i diversi aspetti del mondo reale, da quelli più sociali o di costume, a quelli più filosofici e privati. ma è anche rinnovamento, attenzione ai cambiamenti ed al presente, ai nuovi autori, ai nuovi fumetti ed ai nuovi lettori.
scrittura e arte qui si incontrano e allontanano, storie e sceneggiature spesso si fondono a tavole illustrate da grandi autori con tecniche nuove ed interessanti.
col passare dei mesi animals ha saputo trovare la propria strada e la propria forma rendendo sempre più chiaro di non essere una rivista a fumetti, ma una rivista con fumetti; fumetti che si mescolano con armonia ai testi, alle interviste, alle immagini, fino a formare un unico carattere forte e deciso.
gli autori si alternano, ma tutti valgono la lettura e soprattutto non lasciano indifferenti.
animals non vuole piacere a tutti per forza, ma non trascura i propri lettori e, anzi, chiede consiglio e supporto sia sulla rivista sia sul blog.
la sua decisione paga forse in termini di visibilità e pubblico, ma è da ammirare e da provare per il coraggio e la passione che dimostra, affrontando ogni argomento, ogni numero e ogni mese di vita.
io, dopo 24 uscite, sono ancora qui che, i primi giorni del mese, aspetto il postino che porta la busta gialla.
comprate un numero di animals, magari proprio quello ora in edicola, leggetelo e fatelo leggere, vedrete che vi sentirete meglio, perchè animals fa bene all'anima.

sabato 18 giugno 2011

adesso basta, lasciare il lavoro e cambiare vita - simone perotti (chiarelettere, 2009)


al tramonto, sul balcone di casa. 
sul tavolo uno spritz ed una ciotola colma di olive. 
leggo un giornale nella calma più assoluta con in sottofondo un disco di musica jazz.
mi torna in mente un episodio raccontato nel libro di simone perotti che è sul mio comodino. due paginette che ho letto qualche sera fa e che voglio ora condividere:

una mia amica, qualche tempo fa, è passata «per caso» all’uscio di un uomo che aveva co
nosciuto due sere prima a una cena. le piace, e vuole rivederlo. suona e lui apre la porta 
con un bel viso disteso. lei scopre così che in un sabato qualunque, alle 15.30 circa, quell’uomo sta leggendo un buon libro, in cucina, sta preparando un arrosto, pur senza avere ospiti quella sera. rimane ammaliata dalla scena. perché? non certo perché quel tipo legge, o perché prepara un arrosto… no. in un mondo caotico, di gente che non sta ferma un attimo, che ha l’ansia da prestazione, in cui stare da soli è impossibile e se lo fosse sarebbe, per la maggior parte delle persone, un inferno, scoprire che l’uomo che ti piace se ne sta tranquillo e sereno in casa sua a leggere, e che se gli suoni lui ti sorride calmo, gioioso, ti fa entrare, non tenta immediatamente di spogliarti, ti prepara un caffè, ti parla di una cosa che non sia banale…ebbene, questo, che qualcuno chiamerebbe impropriamente «normalità», è una scena affascinante. ciò che di quell’uomo affascina è che sembra sereno, in equilibrio con se stesso.
l’uomo pensava forse di piacere per la sua bellezza. ha invece avuto fortuna perché era almeno parzialmente sereno, perché sembrava un tipo interessante, a posto, in equilibrio con se stesso. aveva una dimensione, una personalità, e per essa è stato notato. la sua vita ben impostata, di persona normale, non schiava dei bisogni, è parsa affascinante quanto basta. se l’uomo avesse dato sentore di cercare spasmodicamente una compagna, non l’avrebbe trovata. «tu confondi il bisogno col desiderio», dice robert redford a meryl streep nel film 
la mia africa. 
ma scusate, quale donna vorrebbe essere la soluzione ai problemi di immaturità, di solitudine, di depressione di un uomo, o viceversa? una crocerossina, forse, dunque una donna ugualmente sbilanciata. conosco molte donne «crocerossina» che stanno insieme a uomini malati. e non è vero che si compensano. due persone incompiute non fanno una coppia che funziona, al contrario!
[adattamento tratto dalle pagine 40-41-42]




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il sito di simone perotti

mercoledì 15 giugno 2011

brunori sas - vol.2: poveri cristi (picicca dischi, 2011)

ascoltai “italian dandy” per la prima volta nell’estate 2009 e mi appassionai alle avventure di un personaggio che sembrava il classico bello e dannato. in realtà dario brunori, come scoprii qualche settimana più tardi, è un bravo ragazzo tutto casa e azienda di famiglia. 
nonostante in italia soffi ormai da tempo aria di crisi, la brunori sas gode di ottima salute. a due anni esatti dal pluripremiato vol. 1 (premio ciampi 2009 come miglior esordio, targa tenco 2010 come miglior esordiente), ecco il vol. 2: poveri cristi.
notevoli le due collaborazioni: dente nel brano "il suo sorriso" e dimartino nel brano "animal colletti". ma tutte le tracce sono degne di nota: dalla commovente "bruno mio dove sei" dedicata al padre che non c'è più, alla liberatoria "rosa". 
le storie sono insieme amare e cariche di speranza, spesso trattate con sarcasmo, dove la realtà a volte sfocia nel grottesco. è un disco dove la poetica brunoriana, incentrata sul nazional popolare affrontato con affetto e misericordia, sull'attenzione data ai piccoli gesti, sulla religione cattolica, si sviluppa a pieno, tra sorrisi ed occhi lucidi di chi ascolta con attenzione e partecipazione.
la bellezza di questo disco sta anche e soprattutto nella capacità di brunori di autorinnovarsi, non cadendo nella trappola dell'opera seconda.
e che bello sentire ancora parole desuete come arredo e corredo, cambiali e biancosarti, comò e fiat 126. l'universo brunori è fatto di cose semplici, oserei dire quelle di una volta, ed anche per questo mi piace parecchio.
i temi in questo disco si spostano dalle sue prime avventure amorose e dalla spensieratezza dell'adolescenza (di cui si dava ampio spazio nel primo volume), verso il presente con l'instabilità economica che si riflette su quella dei sentimenti. la sua ispirazione è il quotidiano, storie comuni non giudicate ma descritte con una simpatia che fanno di brunori stesso un povero cristo. 
quasi due anni di tour regalano un ottimo affiatamento con la band che fornisce al disco una struttura più articolata. ed ora si riparte: da milano il 16 giugno iniziano le date estive che porteranno la brunori sas a girare la penisola in lungo ed in largo: il consiglio naturalmente è di prendere nota e frequentarlo il più possibile.
viva l'italia ed i poveri cristi, ma soprtattutto viva la brunori sas.


mercoledì 8 giugno 2011

danger mouse & daniele luppi - rome (capitol, 2011)

la sera del 17 maggio, mentre percorrevo l'autostrada A4, ho casualmente intercettato su radio2 (durante moby dick) daniele luppi che parlava del suo nuovo progetto firmato a 4 mani con danger mouse.
il racconto mi ha talmente affascinato che nei giorni successivi ho iniziato ad ascoltare il disco, che è ancora oggi praticamente incollato al mio lettore...
daniele luppi, artista romano appassionato della grande tradizione italiana di musica per il cinema, si trasferisce giovanissimo negli stati uniti deciso a lavorare nel mondo delle colonne sonore. dopo aver scritto per sex & the city e pubblicato "an italian story" a suo nome, conosce brian burton (aka danger mouse) collaborando al progetto gnarls barkley.


i due, nell'arco di 5 anni hanno costruito questo splendido prodotto. uniti dalla passione per le pellicole italiane degli anni '60-'70 sono riusciti a riunire buona parte dei musicisti che hanno partecipato alle registrazioni di film come il buono il brutto e il cattivo e c'era una volta il west, tra i quali i marc4, i cantori moderni diretti da alessandro alessandroni, gegè munari, edda dell'orso...
le registrazioni effettuate allo studio forum di roma utilizzando musicisti ultrasettantenni e cercando di replicare le tecniche dell'epoca, live e direttamente su nastro, con strumenti vintage, senza elettronica ed artifici digitali, trasmettono al disco un grande fascino senza tempo, oltre ad esaltare il perfezionismo e la pazienza con cui è stato costruito.
jack white ha poi registrato la sua voce molto rock'n'roll, perfettamente a proprio agio con queste atmosfere, a nashville e norah jones ha fatto la sua parte nello studio di burton a los angeles.
come visual director ha partecipato l'acclamato regista chris milk (di cui segnalo l'imperdibile video girato per gli arcade fire che non smetterei mai di guardare all'indirizzo http://www.thewildernessdowntown.com/).
un lavoro unico, curatissimo nei dettagli, che in soli 35:14 minuti sa prendersi il tempo necessario per ricreare perfettamente le atmosfere del western cinematrografico conciliandole con la modernità dei suoi autori. sa essere classico e moderno, perfetto ed indimenticabile. insomma un capolavoro!





lunedì 6 giugno 2011

gianluca petrella i-jazz ensemble feat. john de leo - il bidone @ novara jazz 2011


a chiusura dell'ottima manifestazione novara jazz 2011, sabato 4 giugno ho avuto il piacere di assistere ad un progetto davvero spettacolare: il bidone.
gianluca petrella è un artista a cui piace sperimentare ed inventare continuamente. da un'idea di corrado beldì, il trombonista ha raccolto ed elaborato moltissimo materiale composto da nino rota e lo ha ridefinito fino a fondere l'elettronica ed il jazz e creare un fiume caldo che, senza sosta per circa due ore, ha riversato sulla sala stracolma del conservatorio cantelli. il pubblico quasi travolto da questi suoni, a tratti è sembrato incapace perfino di applaudire, o forse timoroso di spezzare la splendida atmosfera che, i sei musicisti sul palco, modellavano e plasmavano in un continuo work in progress. la voce di john de leo, capace di escursioni estreme e di sostituirsi agli strumenti stessi, ha regalato brividi per tutta la durata dell'esibizione. i temi di nino rota, autore di oltre 140 colonne sonore (per indimenticabili lungometraggi di fellini, visconti, monicelli, ferreri, wertmuller...) a volte comparivano nitidi per poi ritornare in profondità, seguendo i vortici di trombone e sax baritono, lungo le escursioni del piano, le linee dell'elettronica ed i campionamenti vocali.
il viaggio migliore è stato chiudere gli occhi e lasciarsi avvolgere dalle mille sollecitazioni che arrivavano dal palco, attraverso un impianto audio che ne ha valorizzato ogni singolo frammento. insomma un esperimento davvero riuscito ed un ensemble promosso a pieni voti.
premio speciale per l'originalità ad andrea sartori ed il suo "sartofono". 




gianluca petrella: trombone
john de leo: voce
giovanni guidi: piano
beppe scardino: sax baritono
andrea sartori: elettronica e sartofono
joe rehmer: contrabbasso
cristiano calcagnile: batteria

novara jazz
gianluca petrella
john de leo

grazie a giancarlo minelli per le foto.